L’introduzione di agevolazioni fiscali, siano queste inerenti alla valorizzazione degli ambienti domestici o lavorativi, sta generando un mercato molto più interessante di quello degli anni passati. Moltissimi utenti, infatti, possono migliorare il comfort degli ambienti investendo cifre molto basse con la sostituzione dei dispositivi di vecchia generazione con quelli più performanti. Avere la possibilità di pagare la caldaia grazie alle agevolazioni fiscali al momento non è utopia, ma bisogna seguire un iter ben definito, rispettando requisiti minimi e differenziando le diverse aliquote disponibili nel Bonus Caldaia 2022.
Cos’è il Bonus Caldaia 2022
Quando ci si riferisce al Bonus Caldaia 2022 si identifica un incentivo fiscale che minimizza le spese necessarie per l’installazione e la sostituzione di nuovi impianti per il riscaldamento degli involucri civili. Il bonus nasce con lo scopo di garantire un maggiore comfort, ripristinando un’efficienza energetica che soddisfi i requisiti minimi di vivibilità sia in estate che in inverno. Tale incentivo consente un risparmio notevole in bolletta ed è la soluzione ideale per chi deve sostituire impianti di vecchia generazione con dispositivi più performanti e meno esosi di energia.
Tecnicamente i requisiti da rispettare non sono stringenti, infatti, è necessario possedere un immobile accatastato o in procinto di esserlo, avere dei regolari pagamenti previsti sull’immobile e soprattutto la presenza di un impianto di riscaldamento da sostituire che non soddisfi i parametri minimi per il comfort degli ambienti.
Possono accedere al Bonus Caldaia 2022 tutte le categorie di persone, senza alcun limite sull’ISEE. Infatti, oltre alle condizioni elencate nelle righe precedenti, possono beneficiare di tale incentivo anche gli affittuari o i comodatari di un immobile, previa la regolarità delle tasse sulla struttura e un accatastamento a norma di legge.
La sostituzione della caldaia deve essere necessariamente indirizzata verso un miglioramento di classe energetica: le direttive evidenziano che le caldaie devono possedere una classe di efficienza appartenente alla categoria A o superiore.
A quanto ammontano le aliquote del Bonus Caldaia?
Dopo aver definito i requisiti minimi per accedere al Bonus Caldaia 2022, è indispensabile comprendere le aliquote disponibili per l’ammortamento delle spese effettuate.
La richiesta di questo incentivo può avere una ramificazione in tre direzioni: Ecobonus 50%, Ecobonus 65% e Superbonus 110%.
Tali condizioni consentono di detrarre dal prezzo finale rispettivamente il 50%, 65% e 110 % per la sostituzione della caldaia. Da un punto di vista pratico le tre opzioni consentono di detrarre la percentuale di riferimento dell’importo maturato oppure direttamente della cessione del credito o sconto in fattura.
Le agevolazioni non si applicano solo al prezzo della caldaia, ma anche a tutti gli accessori, alle opere professionali e alle spese per la progettazione. Tale scenario permette di risparmiare importi considerevoli, soprattutto se si considerano le agevolazioni anche sul costo delle manodopera e delle pratiche per accettazione del Bonus.
Vengono considerate come spese ammesse anche:
- Smontaggio della vecchia caldaia
- Acquisto e messa in posa della caldaia nuova
- Opere murarie eventuali e prestazioni dei tecnici, sopralluoghi inclusi
Preso atto delle aliquote, è opportuno sottolineare quali sono gli interventi che permettono di accedere a una o all’altra condizione di intervento.
BONUS 50%
Tutti coloro che vogliono sostituire una vecchia caldaia con un dispositivo nuovo, devono necessariamente farlo con un prodotto che appartenga alla Classe A, ma non presenti valvole.
BONUS 65%
In questo caso, la sostituzione della vecchia caldaia con un dispositivo più performante, oltre ad appartenere alla Classe A o superiore, deve essere munita di valvole di termoregolazione e pompe di calore integrate.
BONUS 110%
Gli involucri abitativi, dopo gli interventi di miglioramento, devono superare di almeno due classi energetiche le condizioni iniziali.
Le tre soluzioni vengono tutte detratte secondo le direttive nazionali: con la cessione del credito, sconto in fattura o detrazione diretta.
Come richiedere il Bonus?
Affinché si possa ottenere il Bonus Caldaia 2022 è indispensabile, oltre a possedere i requisiti minimi di cui sopra, essere muniti di certificazione di un tecnico abilitato e soprattutto di informare l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie (ENEA) sugli interventi che sono stati realizzati nell’involucro edilizio.
Il costo delle spese sostenute deve essere necessariamente tracciabile, siano queste tramite bonifico o carta di credito.
Non vi è quindi la possibilità di inoltrare la richiesta del Bonus Caldaia 2022 come privato cittadino, dato che è indispensabile che il tecnico abilitato verifichi le condizioni dell’impianto esistente e possa progettare un sistema di classe energetica migliore.
Il committente dovrà però conservare tutta la documentazione consegnata dal tecnico abilitato, in modo da poter dimostrare la validità dell’intervento e le condizioni che sono state adottate per la sostituzione della caldaia.
Per una tracciabilità esemplare dei versamenti effettuati per i lavori di sostituzione della caldaia, si consiglia di utilizzare i bonifici parlanti. La compilazione delle informazioni principali deve apporre:
- Causale del versamento con riferimento alla legge del Bonus
- Numero e data della fattura
- Codice fiscale e partita IVA del beneficiario
- Codice fiscale del committente
Come recuperare la spesa per la sostituzione della caldaia?
Affinché si possano recuperare le spese effettuate, è possibile usufruire della detrazione diretta, della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Considerando l’applicazione del Bonus 65% con detrazione diretta, è possibile suddividere in 10 rate il pagamento, che il committente andrà a scaricare dalla dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui si effettuasse un acquisto di 1.000 Euro e si usufruisse del Bonus 65%, si otterrà una detrazione di 650 Euro che si dovrà restituire detraendo 65 Euro all’anno dalle imposte.Molto importante è la spesa massima, che non può superare i 30 mila Euro.